Consigli per migliorare la sicurezza informatica delle PMI

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La sicurezza informatica dovrebbe essere un tema di fondamentale importanza per tutte le PMI. In alcune, tuttavia, questa viene considerata un aspetto secondario.

Proteggere la propria attività è assolutamente necessario: ecco i migliori consigli in tema di sicurezza informatica a vantaggio delle PMI e dei loro dipendenti.

Sicurezza informatica: consigli per le PMI

Mantieni il software aggiornato

I fornitori di software rilasciano aggiornamenti per aggiungere nuove funzionalità, risolvere dei bug o le patch di sicurezza. Assicurati che i software presenti nei sistemi della tua azienda siano continuamente aggiornati alla versione più recente, non appena viene resa disponibile.

Aggiorna l’hardware obsoleto

Non è essenziale dotarsi sempre di hardware innovativi e di ultima generazione, ma è sicuramente necessario seguire il ritmo degli aggiornamenti software. Gli sviluppatori software, consapevoli dei rischi creati dalle vulnerabilità, offrono aggiornamenti periodici. Tuttavia, capita spesso che questi non siano più compatibili con l’hardware del dispositivo che utilizza il software.

Ed è questo ciò che determina l’obsolescenza dell’hardware: il caso in cui l’hardware non sia abbastanza potente da eseguire le versioni più recenti del software. Evita sempre di correre questo rischio.

Mantieni i tuoi dati al sicuro

Mettere al sicuro i dati è di vitale importanza: nessuna piccola o media impresa può infatti fare a meno di adottare dei backup programmati. Le numerose minacce informatiche come i ransomware non sempre puntano alla sottrazione dei dati, ma spesso hanno come obiettivo quello di crittografarli o cancellarli.

L’unica soluzione sta nella capacità di ripristinare i dati e le informazioni attraverso i backup.

Utilizza una VPN

L’uso di una VPN per il proprio accesso ad Internet protegge al meglio le informazioni private. Proprio per questo motivo, il ricorso alle VPN di tipo software è oramai ampiamente diffuso.

Mai fare clic senza pensare

I link malevoli possono arrecare danni in tanti modi differenti: è importante che i dipendenti imparino a identificare questi link. Esamina sempre i link e assicurati che provengano da fonti affidabili, prima di cliccare.

Rendi sicuri i dispositivi mobili

Non è solo il desktop dell’ufficio (o di casa) ad aver bisogno di protezione. È importante infatti rendere sicuri anche i dispositivi mobili: utilizza password di autenticazione forti e a 2 fattori, sfruttando le funzionalità di tipo biometrico.

Social engineering

Quando gli hacker non trovano delle vulnerabilità nella sicurezza, cercano altri modi per attaccare. Ed è qui che entra in scena il social engineering: questi attacchi si concentrano sull’utente, piuttosto che sul dispositivo, con l’obiettivo di ottenere gli accessi ai sistemi e alle informazioni.

Non fornire mai dati personali o password ad utenti non adeguatamente verificati.

Prevedi un piano per gestire le violazioni dei dati

L’aumento costante delle minacce alla sicurezza informatica rende difficoltoso riuscire a prevenire sempre e comunque gli attacchi, che nel frattempo diventano sempre più sofisticati. Realizza un piano che possa gestire la situazione creata successivamente ad un evento di data breach e metti alla prova la tua capacità di risposta.

Forma il personale

Il fattore umano rappresenta uno dei maggiori rischi per la sicurezza informatica: con episodi continui di ransomware, phishing e social engineering, è di vitale importanza formare regolarmente se stessi e il personale sul tema della sicurezza informatica.

Violazioni dei dati, hacking e ransomware ci ricordano delle minacce e dei rischi presenti in tutto il mondo ogni giorno. I costi associati a queste situazioni di rischio possono raggiungere cifre significative: per questo è essenziale implementare delle strategie mirate per garantire la sicurezza informatica della tua azienda, sia oggi che in futuro.

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Come riconoscere sms ed e-mail di phishing

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Il phishing inizia con una e-mail, un sms o un’altra comunicazione fraudolenta inviata allo scopo di agganciare una vittima. Il messaggio sembra provenire da un mittente affidabile, come un collega, un ente o un’azienda conosciuta: se l’inganno riesce, la vittima viene invitata a fornire informazioni riservate su un sito web truffa. Spesso, nel computer del malcapitato si scarica un malware.

Questa pratica prende il nome di phishing. O smishing, se avviene tramite SMS.

Ecco come riconoscere questa tipologia di attacchi e tenere al sicuro i tuoi dati aziendali.

Alcuni esempi di phishing e smishing

Scopri come funzionano questi attacchi in dettaglio e come puoi proteggerti

 «Il tuo pacco è in attesa di consegna»: sms di phishing a nome di Poste Italiane

Capita spesso di ricevere degli SMS da parte di Poste Italiane che ti informa della presenza di un problema con la spedizione del tuo pacco e in cui ti viene richiesto di pagare un importo. Se fai clic sul link presente nel messaggio, ti verrà chiesto di effettuare il pagamento e di inserire i dati della tua carta.

Nonostante possa sembrare un sms sorprendentemente verosimile, in realtà si tratta di una truffa. Tuttavia, prestando attenzione ai dettagli, talvolta si possono trovare delle incongruenze.

«Il tuo account Amazon è incompleto»: e-mail di phishing da parte di Amazon

Nel caso di Amazon, i truffatori cercano di aggirare le misure di sicurezza. Ad esempio, in un’e-mail di questo tipo viene richiesto di aggiungere il tuo numero di telefono per proteggere il tuo account Amazon. La conferma del numero avviene tramite un link che, ovviamente, è manipolato. Tramite un modulo, i criminali cercano difatti di ottenere altri dati oltre al tuo numero di telefono, quelli della tua carta o il tuo indirizzo.

Messaggi di questo tipo sono spesso formulati con un’urgenza che ha lo scopo di metterti sotto pressione.

«Abbiamo rilevato un’anomalia sul tuo conto corrente. Reinserisci le credenziali di accesso»: sms da parte della tua banca

In questa comunicazione la banca chiede di cliccare su un link che apre un sito (in cui viene riportato il logo e il nome della banca), che sembra quello del proprio istituto di credito, in cui viene richiesto di inserire le credenziali di accesso al proprio conto corrente. Una volta inseriti, si riceve una chiamata nella quale viene richiesto un secondo codice per accedere ai servizi online della propria banca, l’OTP. Una volta comunicato, inizia lo svuotamento del conto.

«Ciao, sono in riunione e ho bisogno di un bonifico urgente sul conto di questo fornitore» e-mail di phishing da parte del CEO dell’azienda o di un collega

Le minacce interne sul posto di lavoro, ossia le mail che sembrano provenire da un account di posta aziendale, sono purtroppo all’ordine del giorno. Si tratta di attacchi meno frequenti rispetto al phishing tradizionale, ma sono molto più pericolose poiché più difficili da individuare.

Ad esempio, un dipendente dell’ufficio amministrativo riceve un’email dal suo capo che lo esorta a eseguire un bonifico con estrema urgenza sul conto di un fantomatico fornitore. Questo è un attacco di Business Email Compromise e può rappresentare una minaccia piuttosto grave.

Ma come si fa a riconoscere questa tipologia di truffe?

Cosa fare per riconoscere e-mail o sms di phishing

  • Verifica il mittente: passa il mouse sull’indirizzo e-mail del mittente per scorgere delle anomalie
  • Lo stesso vale per i link: passa il mouse sul link (senza cliccare) e vedrai che il dominio di destinazione ti sembrerà strano
  • Controlla manualmente il numero di spedizione o del pacco: inserisci il codice sulla pagina Internet di poste Italiane
  • Accedi al tuo account Amazon ed entra nella sezione Centro Comunicazioni: lì vedrai tutti i messaggi autentici di Amazon
  • Non cliccare mai su questi link e non rivelare informazioni riservate su di te o sulla tua carta
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GDPR: sanzioni per 2,92 miliardi di euro

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Dal 28 gennaio 2022 le sanzioni emesse dal GDPR hanno sono aumentate del 168% rispetto al 2021.

Il 2022 ha registrato un nuovo record in merito alle sanzioni emesse ai sensi del GDPR e delle notifiche di data breach a livello europeo: dal 28 gennaio 2022 hanno raggiunto complessivamente i 2,92 miliardi di euro, con un aumento del 168% rispetto all’anno precedente.

Questi dati emergono dal report annuale “GDPR fines and data breach survey: January 2023”, pubblicato dallo studio legale internazionale DLA Piper. Il documento mette in evidenza che le sanzioni più elevate sono quelle comminate a Meta Platforms Ireland Ltd., a dimostrazione del fatto che i social media, a causa dell’ampio trattamento in materia dei dati personali, sono stati oggetto di una particolare attenzione da parte delle autorità di regolamentazione.

Molte delle sanzioni inflitte riguardano la profilazione del comportamento degli utenti e la possibilità di utilizzare la base giuridica della “necessità contrattuale” per legittimare la raccolta in modo massivo di dati personali. Mentre il DPC irlandese aveva inizialmente confermato questa possibilità, lo European Data Protection Board ha invece manifestato un orientamento diverso.

Diminuzione dei data breach

L’indagine rivela anche che il volume totale dei data breach notificati è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente. Il totale medio giornaliero si è infatti ridotto da 328 notifiche a 300.

Questo avviene probabilmente perché i soggetti coinvolti stanno diventando più cauti nel notificare i data breach alle autorità privacy per paura di sanzioni, richieste di risarcimento e indagini.

Il ruolo dei dati per addestrare l’intelligenza artificiale

Oltre al rapporto tra l’utilizzo dei dati personali in relazione alla pubblicità e ai social media, nel report viene messa in luce una crescente attenzione per l’Intelligenza Artificiale. Quest’anno, in particolare, sono state condotte diverse indagini sulla società di riconoscimento facciale Clearview AI a seguito di numerose denunce da parte di organizzazioni per i diritti digitali, con l’emissione di diverse sanzioni.

Poiché l’intelligenza artificiale e le piattaforme di apprendimento automatico sono sempre più diffuse, il report prevede un rapido aumento delle indagini e della normativa, con particolare attenzione sia ai fornitori che agli utenti dell’IA.

Trasferimento internazionale di dati

Infine, l’indagine riporta anche alcune decisioni degne di nota prese dalle autorità privacy in merito all’applicazione dei requisiti del GDPR Schrems II e del Capitolo V a specifici trasferimenti internazionali di dati personali.

Non è possibile difatti adottare un approccio basato sul rischio quando si valutano i trasferimenti di dati personali verso Paesi terzi, sostenendo che questi sono assolutamente vietati se la mera possibilità di accesso da parte di governi esteri dà luogo ad un qualsiasi rischio di danno.

Come essere compliant al GDPR ed evitare sanzioni

A fronte del nuovo Regolamento UE 679/2016, le aziende sono dunque obbligate a introdurre una serie di misure specifiche, soprattutto per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste.

Protezione dei dati

Le aziende devono saper dimostrare, attraverso una documentazione specifica, di aver fatto tutto ciò che è nelle loro possibilità per proteggere i dati personali acquisiti. Sono inoltre chiamate a preservare questi dati personali dalla modifica fortuita o illecita o dalla perdita, dalla distruzione e dalle divulgazioni o dagli accessi non autorizzati.

Per questo è importante monitorare il sistema delle protezioni regolarmente, in modo da individuare eventuali violazioni (interne o esterne) ed effettuare comunicazioni tempestive alle autorità e ai soggetti interessati.

Utilizzo dei dati

Tutte le organizzazioni devono utilizzare i dati personali in modo corretto, lecito e trasparente, dimostrando anche di aver ricevuto un consenso esplicito per tutti i trattamenti effettuati.

È necessario inoltre disporre di misure di data governance che includano la continua valutazione del rischio e la predisposizione di una documentazione dettagliata.

Conoscenza dei dati

L’azienda deve avere infine una chiara conoscenza di quali siano i trattamenti effettuati e le categorie di dati gestiti, come vengono trattati e protetti, dove siano localizzati e chi è autorizzato a trattare i dati personali.

Vuoi evitare di incorrere in pesanti sanzioni? Contattaci a info@assitech.net per una consulenza gratuita sul GDPR.