Cybercrime in aumento: le strategie per migliorare la sicurezza in azienda

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Negli ultimi anni, il cybercrime è cresciuto in modo esponenziale, minacciando la sicurezza delle aziende di tutte le dimensioni e settori. Il passaggio del lavoro in una modalità ibrida ha infatti portato all’aumento di attacchi sofisticati per rubare dati sensibili, interrompere le operazioni aziendali e danneggiare la reputazione delle imprese.

Si calcola infatti che i danni ammontino a circa 20-80mila euro all’anno in media per ciascuna azienda italiana. Ecco, dunque, alcune strategie fondamentali da attuare per migliorare la sicurezza e proteggersi dalle minacce informatiche sempre più frequenti.

Cybercrime: come migliorare la sicurezza informatica in azienda

Consapevolezza e formazione del personale

È essenziale educare il personale riguardo le minacce informatiche più comuni, come phishing, ransomware e attacchi mirati. Per questo è fondamentale organizzare delle sessioni periodiche di formazione sulle migliori pratiche di sicurezza, addestrando i dipendenti a identificare e segnalare potenziali minacce. Un personale ben informato sarà un’importante linea di difesa contro il cybercrime.

Implementazione di una robusta politica di sicurezza

È importante sviluppare una politica di sicurezza chiara e rigorosa, adattata alle specifiche esigenze aziendali. Questa dovrebbe includere l’uso di password forti e aggiornate periodicamente, l’autenticazione a due fattori per l’accesso ai sistemi, restrizioni sull’accesso a determinate informazioni solo al personale autorizzato e procedure per la gestione dei dati sensibili (GDPR).

Inoltre, è necessario stabilire dei protocolli di risposta agli incidenti, in modo che il personale sappia come affrontare un eventuale attacco.

Aggiornamento costante dei software e dei sistemi

Le vulnerabilità possono essere sfruttate dai cybercriminali per intrufolarsi nelle reti aziendali. Pertanto, è indispensabile mantenere tutti i software e i sistemi operativi aggiornati con le ultime patch di sicurezza, istituendo un processo di monitoraggio e aggiornamento regolare per ridurre il rischio di attacchi basati su vulnerabilità note.

Protezione della rete e del traffico dati

Una solida difesa della rete permette di prevenire la maggior parte degli attacchi informatici. Le aziende dovrebbero quindi investire in soluzioni di sicurezza avanzate come firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e crittografia dei dati. Inoltre, l’uso di VPN (Virtual Private Network) può proteggere il traffico dati quando i dipendenti lavorano da remoto o utilizzano reti Wi-Fi pubbliche.

Backup e disaster recovery

Un piano di backup e disaster recovery concreto è vitale per ridurre sensibilmente gli effetti di eventuali attacchi ransomware o perdite di dati. Bisogna infatti implementare delle regolari procedure di backup dei dati critici e verificare la possibilità di ripristino per garantire la continuità operativa in caso di emergenza.

Collaborazione con esperti di sicurezza

Molti attacchi informatici sono sofisticati e in continua evoluzione. Collaborare con delle aziende specializzate permette di identificare le vulnerabilità e di definire strategie di sicurezza efficaci. Una valutazione periodica e un’analisi del rischio mantengono la sicurezza aziendale al passo con le ultime minacce informatiche.

Nonostante le PMI investano sempre più in sicurezza, spesso non h possiedono le competenze adatte: ecco perché affidarsi a degli esperti consente invece di elaborare delle soluzioni efficaci.

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Phishing e spam: Google aumenta la sicurezza delle e-mail

Phishing Google aumenta la sicurezza delle e-mail

Di recente, Google ha effettuato un’importante modifica per aumentare la sicurezza e proteggere le mail dallo spoofing e dal phishing. Questa permette di evitare che i messaggi spediti verso indirizzi @gmail.com siano contrassegnati come spam o addirittura non recapitati ai destinatari.

In cosa consistono gli standard SPF o DKIM

L’SPF (Sender Policy Framework) è un metodo standard per l’autenticazione delle mail che contribuisce a proteggere il dominio dallo spoofing e a impedire che i messaggi in uscita siano contrassegnati come spam dai server di ricezione. Grazie all’SPF è possibile includere tutti gli indirizzi IP e gli host da cui si è autorizzati a inviare un messaggio per quel dominio. I server di destinazione utilizzano quindi questo record per verificare che i messaggi che sembrano provenire da un’azienda siano stati inviati da un server autorizzato.

Se SPF non è attivo, è probabile che i messaggi provenienti dal tuo dominio o dalla tua azienda siano contrassegnati come spam dai server di posta di destinazione.

Il DKIM (DomainKeys Identified Mail) è un altro protocollo che consente l’autenticazione di una e-mail attraverso l’uso di una firma digitale associata a quel dominio. Questa permette ai provider di posta elettronica di verificarne la validità tramite l’autenticazione crittografica.

Autenticazione delle e-mail per Gmail

Per poter inviare le tue mail verso un contatto Google senza alcun rischio è necessario verificare che sia attivo almeno uno tra i due standard SPF o DKIM nel DNS del dominio su cui hai configurato il tuo indirizzo di posta elettronica.

Di seguito un esempio di messaggio di errore che potresti ricevere:

avviso google mail

È importante verificare le impostazioni del tuo dominio ed eventualmente associare un record SPF nella zona DNS ed avere attivo il record DKIM. Queste impostazioni devono tuttavia essere accertate tenendo conto anche di altre modifiche già applicate nel tempo ai tuoi DNS, in modo che tutti i servizi in uso continuino a funzionare correttamente.

Requisiti di autenticazione

Configurare il metodo SPF o DKIM rappresenta un passaggio necessario. Google esegue infatti dei controlli casuali sui messaggi dei nuovi mittenti ad account Gmail personali, per verificare che siano autenticati. I messaggi senza almeno uno di questi metodi di autenticazione verranno di conseguenza rifiutati con un errore 5.7.26 o contrassegnati come spam.

Anche se questo requisito non riguarda i mittenti esistenti, consigliamo comunque di configurare i metodi SPF e DKIM per proteggere le e-mail della tua azienda e soddisfare i requisiti di autenticazione futuri.

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Microsoft attiva il number matching obbligatorio

Microsoft attiva il number matching obbligatorio nella sua app Authenticator

A partire da Maggio 2023, Microsoft rende obbligatorio l’utilizzo del number matching con l’applicazione Microsoft Authenticator o impostando un SMS per accedere ai suoi servizi online mediante l’autenticazione a due fattori (2MFA).

Questo meccanismo prevede che l’utente, durante la procedura di login, inserisca il codice di conferma che arriva sul proprio smartphone sull’app Authenticator o via SMS.

In cosa consiste il number matching

Nelle procedure di doppia autenticazione, con il termine number matching si intende il sistema che prevede l’invio di un codice numerico di 6 cifre da inserire durante l’accesso. Dopo aver immesso le credenziali (nome utente e password), l’utente riceve un codice numerico temporaneo sul dispositivo mobile o sul numero registrato, solo per un breve periodo di tempo (di solito alcuni minuti).

Da maggio 2023 anche Microsoft Authenticator utilizza il meccanismo number matching come impostazione obbligatoria e predefinita. La corrispondenza numerica è infatti abilitata e utilizzata per tutte le notifiche push di Authenticator. Ogni richiesta di approvazione degli accessi attraverso l’app Microsoft Authenticator passa quindi attraverso l’inserimento di un codice visualizzato sullo smartphone o via SMS.

L’importanza della 2FA per contrastare i cyber attacchi

Questa scelta di Microsoft mira a contrastare in modo più efficace i tentativi di attacco ai propri servizi di posta elettronica, limitando le frodi informatiche.

Tra questi, i multi-factor authentication (MFA) fatigue attacks. Si tratta di attacchi informatici che sfruttano la frustrazione degli utenti nel doversi sempre autenticare tramite l’utilizzo di metodi a due o più fattori. In realtà queste misure di sicurezza sono necessarie per proteggere informazioni personali e dati riservati. Tuttavia, nonostante la loro estrema importanza, alcuni utenti ritengono noiosa la procedura di autenticazione con password, token e codici di verifica.

I cybercriminali conoscono perfettamente questa situazione. Fanno dunque leva su questa per cercare di indurre le vittime a saltare o a ignorare i controlli di autenticazione a più fattori. Ad esempio, forniscono delle istruzioni fraudolente per saltare il processo o convinconno gli utenti a fornire le proprie credenziali. Una metodologia di attacco piuttosto diffusa e particolarmente efficace, utilizzata con successo anche contro alcuni dipendenti della stessa Microsoft per aggredire altre imprese come Cisco e Uber.

Per proteggersi dagli attacchi ai servizi di posta elettronica è importante comprendere l’importanza dell’utilizzo della 2FA e, soprattutto, seguire rigorosamente le procedure di autenticazione.

Esistono delle ulteriori linee di difesa. Alcune di queste prevedono la limitazione del numero di richieste di autenticazione MFA per utente, il blocco temporaneo degli account e l’invio di un avviso al team di sicurezza o all’amministratore del dominio quando si superano le soglie impostate.

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